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Laboratorio di Filosofia

Un piccolo laboratorio formativo di filosofia, della durata di un’ora circa, da svolgersi in gruppi di 2/3 studenti. Gli obiettivi sono il ripasso dei contenuti già spiegati frontalmente e il confronto tra filosofi diversi.

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Laboratorio di Storia

Di seguito condivido molto volentieri con tutti i colleghi in rete e con gli appassionati questa mia proposta di lavoro sulle fonti storiche, peraltro già realizzata dal sottoscritto in una V liceo scientifico dell’Istituto Silvio D’Arzo di Montecchio Emilia (RE). Alcune premesse necessarie:

1. le fonti (know what) sono tratte dal libro di testo che abbiamo in adozione, il ricco “Tempi dell’Europa tempi del mondo” di De Bernardi, Guarracino, e Balzani. In linea di massima considero il manuale il perno della mia didattica, per cui tendo ogni volta che è possibile ad utilizzare il materiale che esso offre. Credo che questo atteggiamento comporti il vantaggio di infondere fiducia negli studenti e di renderli lucidi rispetto al raggiungimento degli obiettivi. Tenete presente che quel librone dai contenuti un po’ sommari e enciclopedici è lo strumento con cui i ragazzi si avvicinano per la prima volta ad una determinata disciplina. Non screditiamolo ai loro occhi solo per vanità.

2. gli operatori cognitivi (know how) a cui faccio riferimento sono ispirati ad un articolo di Biancardi, Rosso, Sarti, La didattica per competenze nell’insegnamento della storia, in AA VV, “Insegnare storia”, a cura di Paolo Bernardi, Utet De Agostini, 2006.

LABORATORIO DI STORIA

Analisi delle fonti storiche

Obiettivo: approfondimento dei contenuti disciplinari riguardanti l’Italia berlusconiana (know what), implementazione delle competenze cognitive specifiche dell’apprendimento storico (know how), sollecitazione delle “disposizioni personali” (motivazioni, valori, atteggiamenti) legate al lavoro cooperativo.

FONTI STORICHE (know what)

  1. Antonio di Pietro, Per un’impresa “trasparente” (tratto da Intervento al convegno organizzato a Santa Margherita Ligure dal Gruppo giovani industriali, in Panorama 28 febbraio 1993)
  2. Umberto Bossi e Daniele Vimercati, Il senso della Lega (tratto da La Rivoluzione. La Lega, storia e idee, Sperling & Kupfer, Milano 1993)
  3. Silvio Berlusconi, Il Polo delle libertà (tratto da Discorso della “discesa in campo”, 26 gennaio 1994)
  4. Romano Prodi, Completare la transizione (da Tesi per la presentazione programmatica dell’Ulivo, 6 dicembre 1995)
  5. Alessandro Cavalli, Il distacco dalla politica (tratto da Giovani italiani e giovani europei, Il Mulino, Bologna 2002)

OPERATORI COGNITIVI (know how)

  1. Acquisire strumenti lessicali e concettuali propri delle discipline storiche, sia generali che relativi alle principali specializzazioni settoriali (politico – istituzionale, sociale, economico, culturale)
  2. Decodificare, ossia riconoscere la tipologia della fonte storiografica individuandone gli elementi essenziali e caratterizzanti
  3. Riconoscere argomentazioni dichiarate, suggerite, implicite, e mancanti
  4. Riconoscere intenzioni, i perché (consapevoli e non) di chi ha prodotto la fonte/testo, individuando e problematizzando il punto di vista ed esercitando la critica delle fonti

CONSEGNE RELATIVE ALL’IMPLEMENTAZIONE DEGLI OPERATORI COGNITIVI E ALLA SOLLECITAZIONE DELLE “DISPOSIZIONI PERSONALI”

  1. Costruisci una tabella a quattro colonne in cui elencare il lessico e i concetti che appartengono alle seguenti specializzazioni settoriali: politico – istituzionale, sociale, economico, e culturale
  2. Definisci la tipologia delle fonti storiche attraverso l’analisi degli elementi essenziali e caratterizzanti
  3. Individua e distingui all’interno dei testi forniti gli elementi di carattere argomentativo da quelli retorico – narrativi
  4. Spiega quali sono le intenzioni che hanno portato alla produzione della fonte/testo e alla sua divulgazione

 

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Rubric per valutare la mappa di ideazione

Con Roberto Menozzi stiamo definendo una batteria di rubric che sia spendibile per la valutazione dell’idea di progetto, secondo quello che è il modello didattico Lepida Scuola. Questo è il primo tentativo, che prende in esame il primo deliverable atteso: la mappa concettuale split tree.

L’obiettivo più “audace” che ci siamo proposti è senz’altro far corrispondere ai singoli elementi della rubric alcune delle otto competenze di cittadinanza indicate dal ministro Fioroni nel 2007, e oggi riproposte dalla Gelmini con riferimento alla certificazione delle competenze di base per gli assi culturali. Obiettivo “audace” perché la confusione delle spiegazioni e delle note a corredo delle circolari lasciano trasparire ancora l’attenzione verso una vecchia logica dell’adempimento burocratico, a detrazione dell’efficacia dell’azione didattica (obbligo_istruzione_6sett07).

Alcune avvertenze che ritroverete in calce al documento sottostante.

1. Quando nell’elemento Rispetto dei tempi della consegna facciamo riferimento alla Responsabilità, non intendiamo di certo parlare di un’autonomia di giudizio che rende l’individuo consapevole dei propri diritti e bisogni sociali. Si tratta piuttosto di una competenza legata al rispetto dei limiti e delle regole comuni.

2. In Individuazione degli utenti, gli studenti implementano le competenze Risolvere problemi e Progettare (assai simili tra loro!) perché devono costruire e verificare ipotesi raccogliendo dati (interazione con i possibili soggetti) e proponendo soluzioni complete e realistiche (scelta dei soggetti).

3. In Bisogni agli studenti è richiesta la competenza Acquisire ed interpretare l’informazione, nel senso che i bisogni di una ipotetica committenza vanno valutati nella loro reale attendibilità, secondo una schema culturale e logico che è passibile di modifiche ma che potrebbe portare i realizzatori del progetto a suggerire soluzioni diverse da quelle richieste.

4. L’elemento Obiettivi impone agli studenti di lavorare con i piedi per terra. Per fare ciò gli obiettivi devono essere concreti, devono dare una risposta ai bisogni della committenza, e realizzabili con le risorse che il contesto mette a disposizione. Verificare ipotesi attraverso i dati raccolti e proporre soluzioni sono attività che dal nostro punto di vista implementano le competenze Risolvere problemi e Progettare.

5. Interazione con i docenti è un elemento di carattere processuale all’interno di una rubric pensata soprattutto per la valutazione di un prodotto (deliverable). Secondo i principi dell’apprendistato cognitivo, il docente nel rinnovato ambiente di apprendimento a matrice costruttivista smette i panni del custode di valori e conoscenze per vestire quelli più laici del maestro di bottega. Un maestro che insegna più che i contenuti (che sono da farsi!) il metodo, con l’esempio pratico e che con l’articolazione dei passaggi che portano a compiere una determinata scelta. Considero questa buona pratica la base di una competenza fondamentale che è Imparare ad imparare, una competenza che nella sua essenza sintetizza tutte le altre.

6. Argomentazione della mappa al momento della presentazione. Attraverso questa competenza vogliamo aiutare lo studente a sviluppare non solo una buona capacità di Comunicare, anche tra codici linguistici differenti (transcodificazione da iconico a narrativo), ma soprattutto un buon grado di consapevolezza rispetto ai processi che egli mette in atto per risolvere problemi legati alla vita.

Qui di seguito il link per scaricare la mappa. Usate e diffondete, ma soprattutto fateci arrivare le vostre proposte di correzione. Rubric Mappa Split Tree

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