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Cortigiani, vil razza dannata

E allora non hanno capito nulla! Il Paese chiede uno scatto di moralismo degno di Montaigne e i maggiorenti del PD rispondono con Guicciardini. Tramestano tra il Nazareno e Palazzo Grazioli alla ricerca di un accordo che da fuori sembra solo un patto cortigiano. Il prossimo Presidente della Repubblica dovrà possedere un alto profilo politico e nello stesso tempo essere interprete delle istanze di cambiamento. Un garante della Costituzione e non dell’impunità di qualcuno. Quindi: no alla Gabanelli, ma no anche a D’Alema e ad Amato! Come uscirne? Invocare lo Spirito Santo non è cosa. Speriamo solo che, tra oggi pomeriggio e domani, qualche illuminato riporti la ragione dove al momento pare esserci solo calcolo di corto respiro. Nell’attesa di un miracolo, mi consolo con Tito Gobbi…

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Milena Gabanelli? No grazie

Milena Gabanelli

Milena Gabanelli Presidente della Repubblica italiana? No grazie, per due ragioni almeno. Primo. Nessuno potrà mai negare le qualità professionali e il coraggio di questa stella del giornalismo di inchiesta; nemmeno che Milena Gabanelli abbia svolto e continui a svolgere per la nostra comunità un servizio imprescindibile; però, mi chiedo, non sarà questa scelta il segno dello spirito dei tempi televisivi? Un segnale di sudditanza culturale dell’italiano medio che vota in rete le quirinarie come se fossero un sondaggio di Sky o di Servizio Pubblico? Secondo. Un amico mi ricorda che conservazione e progresso sono concetti relativi. Da progressista convinto, conservo l’idea antica e saggia che la politica debba essere fatta da chi se ne intende. Parafrasando Platone, nessuno sceglierebbe come chirurgo un appassionato di medicina che legge la domenica qualche testo di anatomia; e nemmeno come pilota del Jumbo che lo porterà in vacanza un novellino con poche ore di volo sulle spalle, per di più trascorse su un Cessna monomotore a elica. E allora, come mai la politica, che è l’arte più importante perché ha come obiettivo la felicità e l’armonia di una comunità, deve essere lasciata ai dilettanti? Tutto questa cultura pop finirà col venirmi a nausea. È l’estrema propaggine del populismo, teniamolo presente. E io non voglio che una moda passeggera ci porti a confondere il cane che latra con il cane costellazione celeste.

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