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Il crepuscolo degli dei (minori)
Khanacademy è un’invenzione sulfurea. Questa idea, semplice e dirompente, rischia di mettere in crisi definitivamente il paradigma tradizionale dell’insegnamento. Il messaggio è che non c’è differenza tra una lezione frontale e una registrata. Anzi, il vantaggio di questa rispetto a quella sta proprio nella maggiore interattività richiesta allo studente. Non solo prendere appunti, ma anche interrompere la riproduzione, far ripetere quei passaggi che risultano oscuri. Il tutto senza timori di passare per cretino, di fronte all’autorità o ai compagni di classe.
Aggiungendo un forum di discussione lo strumento diventa perfetto. Il docente può rispondere alle domande degli studenti, seduto comodamente a casa davanti alla tastiera del suo computer, o invitare i ragazzi più meritevoli a collaborare aiutando chi “resta indietro”. Una volta testato il modello con un certa garanzia statistica, si potrebbero anche astrarre dai vari commenti le cosiddette FAQ, e per queste integrare la spiegazione con appositi spezzoni.
Mancherà il rapporto umano, forse? Si avvertirà l’assenza fisica del prof. che con il suo sguardo carismatico, con il tono della voce, riesce ad illuminare gli intelletti dei giovani discenti? Verrà così delusa la comunione di spirito e lo studio condiviso? In realtà, la relazione in una didattica tradizionale è del tutto accessoria e pleonastica. Il rapporto è uno molti, e l’attenzione si consuma sempre nella solitudine della coscienza. Per quanto riguarda il carisma, lo considero il retaggio di un insegnamento impressionistico e datato. Un docente non può contare solo su questo. E in ogni caso, se ne ha da vendere, potrà farlo attraverso la scrittura.
Molto meglio sarebbe accettare la necessità di una trasformazione non più differibile. I contenuti fluttuano ovunque ma ciò che non può essere surrogato in alcun modo è la capacità di renderli significativi. E allora immagino una scuola dove il docente è un maestro di bottega, un uomo che sa soprattutto fare le cose. Al pomeriggio le lezioni registrate? Va bene, al mattino, in classe, ci sarà tempo per gli esercizi, i problemi, i progetti, l’apprendistato cognitivo. Un’utopia a misura d’uomo, per la quale vale la pena spendere un po’ di speranza…
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Ha qualità ma non si applica
Oggi durante l’ottima trasmissione di radio 3 Fahrenheit si è discusso di scuola. Il rapporto della fondazione Giovanni Agnelli rivela come i docenti si sentano inadeguati di fronte alle nuove tecnologie e nei confronti dei genitori, sempre più polemici e interpreti di un ruolo da avvocato difensore dei figli. In pratica la fotografia di un gruppo di analfabeti digitali e anche un po’ disadattati. Il che, ahimè, non è del tutto lontano dal vero…
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