Quale che sia l’appartenenza politica di ciascuno, è evidente a tutti che nella diagnosi di simulazione c’è l’ epitaffio di un leader politico, la fine di ogni residua illusione di trovarsi davanti ad uno statista perche la finta malattia è la risorsa dello studente pelandrone che, per marinare la scuola pasticcia quadri clinici e alza il mercurio al fuoco di un cerino, o della recluta che si infilava il mezzo toscano sotto l’ascella, o del coscritto che si infliggeva ferite di ogni genere sino al taglio di un dito, o ancora del disertore che simulava la pazzia. Berlusconi finto malato è il Badoglio di tutti a casa, il generale che si rivela più fellone dell’ultimo dei suoi fanti.
Francesco Merlo con due pennellate di poesia pura riesce a rendere tutta la meschinità di un uomo inadeguato, di un politico che più di tutti gli altri testimonia la rovina del nostro Paese.