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Koan (per insegnanti)

Buddha rigira un fiore tra le ditaLa porta senza porta

Quando Buddha era sulla montagna Grdhrakuta rigirò un fiore tra le dita e lo tenne sollevato davanti ai suoi ascoltatori. Nessuno disse una parola.

Soltanto Maha – Kashapa sorrise di questa rivelazione, sebbene cercasse di controllare le rughe del viso.

Buddha disse: “Io ho l’occhio del vero insegnamento, il cuore del Nirvana, il vero aspetto della non – forma, e il lungo ineffabile passo di Dharma.

Ciò non è espresso dalle parole, ma trasmesso in modo speciale, al di là dell’insegnamento. Questo insegnamento io l’ho dato a Maha – Kashapa.”

Commento di Mumon: Il Gautama dalla faccia d’oro pensava di poter ingannare chiunque. Giudicava alla stessa stregua gli ascoltatori cattivi e quelli buoni, e vendeva carne di cane spacciandola per montone. E personalmente trovava che era una cosa meravigliosa. Che sarebbe accaduto se tutto il pubblico fosse scoppiato a ridere? Come avrebbe fatto Buddha a trasmettere l’insegnamento? E ancora, se Maha – Kashapa non avesse sorriso come avrebbe fatto Buddha a trasmettere l’insegnamento? Se egli dice che la realizzazione si può trasmettere, è come l’imbroglione di città che inganna il sempliciotto di campagna, e se dice che non si può trasmettere, perché approva Maha – Kashapa?

Al girare di un fiore

La sua finzione fu smascherata

In cielo o in terra nessuno può superare

La faccia increspata di Maha – Kashapa

Mumon, La porta senza  porta, Adelphi

Le parole del maestro sono forma vuota senza contenuto. Se parla è perso, se non parla è perso comunque. Dovrebbe chiedere all’allievo di trasformarlo in un Buddha.

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Idolatria 2.0

bersani_crimiIl problema di fondo è che stiamo vivendo un brutto momento di fondamentalismo digitale. Non si sa per quale ragione si è improvvisamente rinnegato ogni progresso nel campo della condivisione dei saperi a cui il web, bene o male, ci aveva abituati a forza di smanettare un po’ per gioco e un po’ per necessità di lavoro. Viviamo tragicamente un momento di follia assimilabile a quelle fasi di decadenza delle religioni in cui nessuno più crede in Dio, per conseguenza si restaura la più formale delle ritualità, quasi per nascondere in vuoto di conoscenza che collettivamente si avverte.

(via Gianluca Nicoletti, La Stampa)

Ha perfettamente ragione Gianluca Nicoletti nell’evidenziare gli elementi regressivi e grotteschi della consultazione di mercoledì pomeriggio tra Bersani e la delegazione grillina. La richiesta della webcam, più che dettata da esigenze di trasparenza e modernizzazione, sembra rispondere ad una fede idolatrica nei nuovi mezzi di comunicazione. Una passione che maschera il vuoto di contenuti e l’inadeguatezza della forma, e che nasce da un’inversione del rapporto tra sostanza e accidenti. È come capovolgere e confondere il fine con i mezzi. La rete da strumento per veicolare buone idee e buone pratiche diventa lo scopo attraverso il quale si legittima ogni azione politica. Tutto ciò che è online è bello e buono, mentre il resto spazzatura o cascame di lavorazione. Si tratta certamente di un atteggiamento idiota e fanatico, da cui purtroppo non si potrà ricavare nulla di buono…

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Piccoli blog crescono


La Riscossa della Civetta su Lettera43

Un po’ sfocato ma si vede. Da poche settimane La Riscossa della Civetta è affiliata al quotidiano online Lettera43. Siamo contenti…

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