Le parole sono importanti

 

L’uso astuto e disonesto della lingua è il primo atto di ogni guerra. Dunque Berlusconi, che ha commesso il delitto, chiama “pacificazione” l’abolizione del castigo che è la guerra del delitto al diritto, l’esatto contrario della pace. E il voto del Parlamento, che è la massima espressione civile della democrazia, per Cicchitto è un “tribunale speciale” che, secondo Quagliarello, si trasforma esso stesso in “plotone di esecuzione”.
Attenzione, però, questa non è una guerra di parole ma sono parole di guerra. Non è la dialettica dei retori, non è l’eloquenza della difesa di Coppi contro i rigori dell’accusa del sostituto procuratore generale Antonio Mura, non sono le parole di Ghedini contro le parole della Boccassini, non è nemmeno la sapienza linguistica degli esperti in cavilli e in sfumature, ma è un’apertura di ostilità che fa saltare l’intero codice, è quell’offesa allo Stato che, lanciata da un ex premier, in altri tempi si sarebbe chiamata alto tradimento.

(Francesco Merlo)

3 commenti

Archiviato in Società e Politica

3 risposte a “Le parole sono importanti

  1. “Le parole sono importanti”, come direbbe Nanni Moretti. Un’offesa allo Stato per bocca di un ex premier dovrebbe essere qualcosa di inconcepibile; aggiungerei che lo è anche il fatto che un primo ministro, mentre era in carica, ha frodato il fisco italiano.

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